Lorenzo Quinn, raccontando la sua opera a Venezia, disse che “bisogna creare ponti, non barriere. L’umanità non è mai avanzata quando ci siamo chiusi, è sempre avanzata quando ci siamo aperti”. È uno dei più apprezzati artisti contemporanei al mondo, padre di un’idea di arte capace di abbinare fecondamente valore estetico, senso della meraviglia e impegno sociale. È anche il quinto figlio del Premio Oscar Anthony Quinn.
“Building Bridges”, all’interno del percorso artistico di Quinn, è una delle opere più stupefacenti. Composta da sei paia di mani, alte 15 metri e larghe 20, la scultura lancia messaggi forti e chiari, i valori universali dell’umanità: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza. Dulcis in fundo, come sottolineato dall’assessore Falcone, l’amore. Tutti sentimenti capaci di unire, di avvicinare, di accostare filosofie, spazi e tempi diametralmente opposti. Diametralmente ma soprattutto apparentemente, visto che siamo figli di una stessa terra e di uno stesso percorso.
Marina Piccola, con l’opera di Quinn, diverrà uno speciale percorso condiviso eppure intimo e intimistico, dentro un se stesso universale e individuale. Le mani dell’artista simboleggiano la volontà di superare il concetto di differenza in vari aspetti della vita: geografici, filosofici, culturali ed emotivi. Ed ecco che il ponte diviene un emblema che collega, unisce ed abbatte le divergenze culturali a favore di un mondo pacifico. E mai come in questo momento la pace costituisce un obiettivo e un’esigenza praticamente vitale. Tutt’altro che un dettaglio è la considerazione che le mani arrivano a congiungersi in un vertice tendente verso l’alto. Un aspetto pieno di una spiritualità laica. Alto vuol dire assoluto, vuol dire tensione alla perfezione. Quindi qualcosa di divino.
L’opera, fruibile gratuitamente, vuole essere traino e volano delle emozioni dell’estate viestana, una via reale e virtuale capace di condurre, di giorno in giorno, di settimana in settimana, alla Vieste in Love, kermesse organizzata da Studio360, in programma dal 4 al 10 settembre, ultimo giorno in cui sarà possibile ammirare la scultura di Quinn. L’ultimo dei “bridges” si chiama proprio “Love”, tutt’altro che una coincidenza rispetto al progetto del Comune di Vieste.
L’inaugurazione dell’opera si terrà giovedì 8 giugno alle ore 19.30 in viale Marinai d’Italia. La serata sarà presentata da Nicolò De Vitiis, volto noto della tv e inviato del programma “Le Iene”, e sarà impreziosita dallo spettacolo di ResExtensa, compagnia di danza in volo assistito integrato e inclusivo per danzatori professionisti e persone con disabilità fisiche o psico-fisiche. Ci saranno il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il direttore del Dipartimento cultura e turismo della Regione Puglia Aldo Patruno, l’assessore al turismo della Regione Puglia Gianfranco Lopane, il vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese, il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale, il presidente della provincia di Foggia nonché sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti e l’assessore al turismo del Comune di Vieste Rossella Falcone.
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