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VIESTE – Scende in campo la popolazione, costituito comitato pro Superstrada

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Questa Superstrada s’ha da fare.
Il titolo in salsa manzoniana ricalca la vicenda di una vera ‘promessa sposa’ del Gargano, attesa ormai da decenni, un’opera infrastrutturale che permetterebbe di unire l’intero territorio ai principali collegamenti regionali e nazionali.
Signori, qui si parla di futuro.
Ma anche di progresso, di salute, di miglioramento della qualità della vita.
Quello dei nostri figli, delle nostre future generazioni.
Il dibattito pubblico relativo all’opera di completamento della Superstrada Garganica rappresenta una grande chance per il territorio di favorire finalmente una concreta interconnessione con le reti principali di prossimità e il suo diretto sviluppo socioeconomico.
Lo strumento del dibattito ha mostrato sin da subito l’alto tasso di partecipazione e dialogo della comunità con gli enti, con il team di esperti e di tecnici che ha evidenziato l’intimo interesse nella promozione e nella prosecuzione dell’iter necessario oltre che del dialogo tra i vari attori, favorendo il confronto e lo scambio di idee e opinioni utili per trovare la soluzione migliore sulla viabilità e sul miglioramento dei beni e servizi.
Nei vari incontri settimanali sono emersi i numerosi vantaggi che apporterebbe la realizzazione dell’opera in questione.
Sì pensi ad esempio il miglioramento dei collegamenti infrastrutturali da e verso i 9 comuni interessati in chiave turistica, in cui i milioni di viaggiatori ogni anno arrivano alle porte del Gargano sia da nord che da sud affrontando una serie di collegamenti con una tortuosità densamente critica, pregiudicando e condizionando il ritorno dei visitatori stessi nonché dei potenziali viaggiatori per mezzo di legittime recensioni e comprovate motivazioni, portando indirettamente a penalizzare l’intero comparto turistico e il derivante tessuto socioeconomico locale.
Si pensi al miglioramento in chiave commerciale con una rete di distribuzione merci e prodotti di ogni genere che quasi sempre e soprattutto nei mesi più intensi della stagione estiva, portano a congestionare inevitabilmente il traffico sulle direttrici principali, rallentando i processi di intermediazione e di scambio dei beni e servizi e provocando disagi e difficoltà tali da compromettere in molte occasioni il regolare svolgimento delle attività su svariati livelli;
si pensi all’impellente necessità in chiave sanitaria con il raggiungimento della popolazione dei centri abitati verso le principali strutture sanitarie per motivi di incolumità e salute pubblica con svariate difficoltà e precarietà in funzione logistica e temporale ( è inaccettabile vivere un contesto locale in cui è necessario viaggiare più di un’ora per raggiungere il punto ospedaliero più vicino, ndr) provocando un sistema deficitario di Pronto soccorso e intervento, di regolari visite mediche soprattutto specializzate, di urgenze al limite della normalità;
si pensi al miglioramento della vita sociale e di scambio tra ai vari comuni, con la distanza latente dei vari centri abitati, evidenziando tra questi il Comune di Vieste che ha un record negativo in tutto il panorama nazionale, ossia quello di essere il comune italiano più distante da un comune o frazione prossima esistente ( più di 21,4 km), evidenziando un comune senso di distacco dal punto di vista identitario, culturale, sociolinguistico, fattori che denotano un’isola infelice nell’immaginario collettivo che ha portato negli anni a una difficile unità d’intenti sotto numerosi profili di vario genere.
Sempre dati alla mano, abbiamo avviato un’analisi guida da Vieste a Manfredonia in modalità a/r in auto a velocità media (30-35 kmh nelle curve della sp53, 60-90 km/h sulla ss89), abbiamo rilevato in totale n. 442 cambi di marcia,  n.228 curve dx-sx, n.148 frenate per un totale di 100 minuti di guida su 110 km di tragitto e circa 15€ di gasolio consumato, da questa analisi si evince come il costo economico e non solo di ogni abitante, visitatore o professionista incida profondamente per una qualsiasi motivazione di spostamento che può essere una visita medica, il ritiro del passaporto, il rivolgersi all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate o dell’Aci, prendere il treno o l’autostrada più vicina, correre in sala parto, per citarne alcuni.
Si pensi al miglioramento della qualità dell’ambiente, del rumore acustico, della concentrazione di smog e rifiuti nonché di quella antropica con la diversificazione dei trasporti e dei traffici dalle litoranee e dunque la migliore redistribuzione e classificazione dei valori dei parametri ottimali sopra indicati con un contributo non indifferente alla qualità di vita delle specie florofaunistiche, garantendo un miglioramento della qualità dell’aria con i nostri progressivi stili di vita ecosostenibili sul piano della mobilità in ossequio alle normative vigenti, permettendo un miglioramento e una fruizione del benessere di tutti gli habitat naturali presenti;
si pensi al miglioramento dei collegamenti nella fruizione dei beni storici, archeologici, naturalistici, sviluppando questa importante opera d’arte che metta ancora più in sinergia e più adiacenti l’ente Parco con le amministrazioni locali, promuovendo un’immagine e un brand sempre più unito e innovativo attraverso un migliore collegamento con gli enti e le istituzioni inerenti nella preservazione e conservazione dei patrimoni presenti;
si pensi alla qualità della vita degli abitanti locali che per motivi di lavoro, di studio, di necessità, di svago, di mero e proprio arbitrio sono costretti a ore e ore di viaggi con mezzi privati e pubblici, questi ultimi con tabelle di marcia a volte insostenibili dal punto di vista anche fisiologico nonché organizzativo, pregiudicando le scelte professionali e di vita più intime per ogni abitante;
si pensi alla realizzazione di opere d’arte con il minimo impatto ambientale nella maggior parte delle varianti prese in considerazione, in modo da incidere il meno possibile sulle biodiversità presenti, cercando la soluzione più idonea in base ai principali indicatori rilevati puntualmente nei vari incontri sopra citati;
si pensi infine ad un’opera infrastrutturale che permetterebbe di aumentare il flusso di visitatori, del mondo della cultura, dell’arte, dei professionisti, grazie alla sua bellezza, alla sua autenticità, al patrimonio storico, archeologico culturale, ambientale, identitario che il Gargano possiede.
Quest’opera non rappresenta pertanto una minaccia come dichiarato da alcuni soggetti privati e associazioni che magari conoscono poco e non vivono di certo il singolare contesto garganico, non è di certo la reale minaccia per le specie agrosilvo-pastorali e per il tenore di vita di tutte le specie florofaunistiche presenti poiché gli studi e le analisi effettuate ci confermano quanto sia possibile la convivenza e la preservazione di tali osservando e rispettando le analisi e i parametri presentati.
È inaccettabile pensare che un’infrastruttura così importante possa essere considerata nociva per gli esseri viventi presenti poiché un minimo impatto ambientale ci permette di progredire e sviluppare qualsiasi zona d’interesse sociale e contemporaneamente conservare al meglio il proprio patrimonio
È inaccettabile nel 2022 credere che aprire nuove strade e nuovi orizzonti sia un problema quanto invece rappresenti la più grande opportunità del Gargano degli ultimi 50 anni.
Ci piacerebbe infatti che chi visita il Gargano del futuro abbia possibilità di apprezzarne le peculiarità dal punto di vista ambientale e naturalistico muovendosi all’interno del territorio rispettando gli equilibri e i tempi dell’ambiente circostante.
Ci piacerebbe al contempo che gli abitanti del Gargano del futuro abbiano queste stesse possibilità, senza per questo dover rinunciare alla garanzia di avere rapido accesso ai servizi minimi di assistenza territoriale da punto di vista sanitario, amministrativo, sociale, economico, culturale e di sicurezza. Aspetti di primissima importanza alla base di ogni stato di diritto che possa definirsi tale.
 La rete infrastrutturale presente è carente in parecchi punti e di fatto non consente né all’uno nell’altro scenario di potersi configurare in maniera adeguata.
Risulta quanto mai necessario eseguire un intervento di adeguamento complessivo della rete infrastrutturale del Gargano, che non può prescindere dalla realizzazione del completamento della SSV del Gargano proposto dal Governo.
Non è un caso che infatti l’opera sia stata inserita tra le opere di rilevanza strategica a livello nazionale e che, per la sua realizzazione, si sia optato per la gestione commissariale, in modo da ridurne al minimo i tempi di realizzazione.
Non si può non condividere che, tra tutte le alternative proposte in questa fase, siano  le alternative di percorso 1A-2-3A e 1B-2-3A a garantire il miglior rapporto costi-benefici sull’opera. Per quanto la voce dei costi ipotizzata possa inizialmente sembrare esagerata, è incommensurabile il beneficio che le stesse apporterebbero al territorio in termini di mobilità: da un lato infatti garantirebbe maggiore fluidità ed accessibilità al traffico veicolare pesante e dall’altro consentirebbe di sviluppare concretamente lungo le strade già esistenti, progetti e percorsi di mobilità lenta e turistica che ad oggi non è possibile realizzare. Va da sé che l’eliminazione del traffico veicolare pesante dalle direttrici attuali permetterebbe di gestire le sedi stradali esistenti con la possibilità di inserire piste ciclabili e percorsi pedonali panoramici. Non va infatti dimenticato l’alto valore paesaggistico e di estrema rilevanza naturalistica associabile ai tratti di strada attualmente esistenti, la cui fruibilità viene messa in discussione proprio dal fatto che a percorrerla sia l’intero traffico veicolare insistente sul territorio. Realizzare un percorso alternativo li alleggerirebbe in maniera considerevole e di conseguenza ne permetterebbe un migliore utilizzo per determinate categorie di veicoli (mobilità lenta).
Dal punto di vista della popolazione residente, i benefici legati alla realizzazione dell’alternativa di percorso 1A-2-3A e 1B-2-3A sarebbero altrettanto importanti e di imprescindibile valore.
Siamo consci del fatto che lo scenario che si sta delineando secondo il quale l’opera non sia realizzabile perchè attraversa la Zona 1 del parco è quanto mai veritiera.
Approfondendo la questione nel dettaglio tutti i poteri associabili al commissario secondo quanto riportato all’interno dell’art. 4 del Decreto Sblocca Cantieri (recentemente modificato) i poteri del commissario vanno nella direzione di ridurre sensibilmente l’iter amministrativo per l’acquisizione del parere, ma non può andare in deroga alla disposizione presente all’interno del decreto costitutivo del Parco Nazionale.
Va da sé che una importante mobilitazione dei territori possa convincere gli enti ministeriali che dovranno esprimersi che l’opera sia meritevole di derogare alla disposizione dello statuto del Parco.
E questa preoccupazione trova conferma nel fatto che nell’ultimo incontro abbiano cominciato a parlare dell’ipotesi “ammodernamento strada esistente”.
Sì possono trarre due conclusioni da questo scenario:
La prima è che l’ipotesi dell’ammodernamento deve essere categoricamente esclusa. Ammodernare quella strada significherebbe eseguire su 40 km una mole di lavori così lunga che non si sa per quanto tempo ci isolerebbe ancora di più: pensate a quanti costoni rocciosi vanno demoliti e quante ore di lavoro saremmo costretti a subire con il traffico ad una sola corsia a senso alternato.
La seconda è che dobbiamo PUNTARE TUTTO SUL FATTO CHE SIA UN’OPERA DEFINITA STRATEGICA  e che per questo, in sede di VIA (valutazione di impatto ambientale), che riteniamo essere il vero scoglio da superare, chi si esprime deve fare in modo che l’importanza dell’opera e gli effetti sul territorio superi le disposizioni dettate dal regolamento del Parco.
Chiediamo pertanto il proseguimento dell’iter e dei lavori necessari per la realizzazione della Superstrada Garganica, adottando tutte le misure necessarie per il completamento, fermo restando ci sia sempre il massimo rispetto per le opinioni e i suggerimenti presentati in modo da favorire il processo di crescita e dialogo tra le parti per un Gargano più unito, più coeso e più vicino a tutti.
Comitato Pro Superstrada Garganica

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