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VIESTE – L’azione cattolica incontra papa Francesco “a braccia aperte”

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Il 25 aprile 2024 una rappresentanza dell’Azione Cattolica delle Parrocchie di Vieste ha partecipato alla 18a Assemblea Nazionale e all’incontro con il Papa Francesco. “A braccia aperte” è lo slogan che l’A.C. ha coniato per l’incontro del 25 aprile. Una folla coloratissima, entusiasta, fraterna ha accolto con tripudio Papa Francesco. Il Santo Padre ha introdotto il suo colloquio paterno, profondo e magistrale, rivolgendosi a tutti i partecipanti, soprattutto ai giovani e ai ragazzi, dopo aver guardato i loro volti, i loro sguardi, i loro gesti, esprimenti: entusiasmo e gioia di vivere per il futuro.

Ha elaborato teologicamente il significato della parola ABBRACCIO in tre possibili attualizzazioni per il futuro: abbracci mancanti; abbracci che salvano: abbracci che cambiano la vita. Gli abbracci mancanti creano divisioni, incomprensioni, guerre, frammentazioni dell’umanità, chiusure, atrofizzano le braccia, inaridiscono la fraternità. Il Papa ci ha indicato la via della testimonianza che è la via della vita. Gli abbracci che salvano sono quelli che partono dall’incontro di Cristo con l’umanità, l’Incarnazione della Risurrezione; sono quelli che costruiscono relazioni sane ed autentiche, ponti di amicizia e solidarietà, che fanno volare alto nell’attualizzazione dei Regno. Gli abbracci che cambiano la vita sono quelli che riusciamo a donare partendo dall’incontro con la Parola; quelli che illuminano i fratelli con la Vera Luce, inaugurano progetti di integrazione, di umanità, di accoglienza delle diversità come ricchezza, sono quelli che hanno determinato una svolta decisiva nella vita dei Santi, sono quelli di perseguimento dei valori fondamentali: pace, perdono, amore che devono plasmare ogni sforzo e servizio dell’A.C.

Uno degli ultimi inviti del Papa è quello di vivere da “atleti e portabandieradi Sinodalità” e di continuare a essere portatori di comunione, di vita ecclesiale  per contagiarci a vicenda con abbracci di affetto e di stima e di ringraziare il Signore per quello che siamo, per quello che viviamo accompagnati dall’abbraccio di Maria.

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