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TERREMOTO A L’AQUILA – Anche Vieste pianse le sue vittime, sei giovani vite spezzate

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Anche Vieste ha pianto i suoi morti nel terremoto di 15 anni fa a L’Aquila. Annamaria Russo, 40 anni, e le sue quattro figlie, Rosa, Micaela, Chiara e Giusy Germinelli, rispettivamente di 17, 13, 11 e 8 anni, tutte di Vieste, morirono nel crollo della loro abitazione, posta al secondo piano di una palazzina del centro storico di L’Aquila, in seguito alla violenta scossa verificatasi in piena notte. In quella drammatica circostanza, furono dapprima rinvenuti i corpi delle tre figlie più piccole, vale a dire Giusy, Chiara e Micaela, recuperati dalle squadre di soccorso all’alba. Mentre i corpi dell’altra figlia, Rosa, e della mamma Annamaria, furono estratti intorno alle otto e trenta. Come raccontano le cronache del tempo, mamma e figlie furono rinvenute, in due stanze diverse, nei propri letti. Ciò fa presumere che non abbiano avuto nemmeno il tempo di tentare la fuga dopo la violenta scossa e che, quindi, siano state sorprese nel sonno. I corpi straziati delle cinque vittime, furono ricomposti nell’obitorio allestito dalla protezione civile dove, il papà delle ragazze e marito separato di Annamaria Russo, vale a dire, Antonio Germinelli, fece il riconoscimento.
Grande fu il dolore a Vieste. Una tragedia del genere non si era mai verificata fino a quel maledetto giorno. Le vittime si trovavano a L’Aquila poiché Annamaria Russo, un paio d’anni prima, dopo la separazione dal marito, si era trasferita nel capoluogo abruzzese dove era riuscita a trovare lavoro come assistente agli anziani in una casa di riposo. Un lavoro che le garantiva di poter portare avanti la famiglia, anche se con alcune difficoltà considerata la giovane età delle figlie.

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