Ecco perché, al di là delle straordinarie bellezze naturali e ambientali, e all’ottima dotazione infrastrutturale turistica, si deve andare oltre e puntare anche alla cultura e alla valorizzazione dei beni artistici, architettonici e archeologici di cui Vieste dispone. In tal senso, già da tre anni, è stato creato il “Polo culturale” che, sotto all’insegna dello slogan “Vieste, una miniera di cultura”, offre ai tanti visitatori l’opportunità di conoscere quanto di storico e antico possiede.
Anche se con un po’ di ritardo, a causa della pandemia e delle restrizioni imposte dalle normative in materia, parte anche quest’anno, da domani, 1 luglio, l’attività del “Polo culturale” che offrirà, fino al 30 settembre, ampi spazi di conoscenza grazie al restaurato museo archeologico “Michele Petrone” e al parco archeologico di Santa Maria di Merino, due gioielli culturali del prezioso scrigno del quale fanno parte anche la cattedrale, il castello, il faro di Santa Eufemia con la grotta di Venere Sosandra, l’intero centro storico.
Attenendosi scrupolosamente alle linee guida emanate dal Mibac, in materia di contrasto al diffondersi del coronavirus, gli accessi, sia al museo archeologico sia al parco archeologico, sono stati organizzati in modo da garantire la massica sicurezza agli utenti e al personale impegnato nella gestione del Polo culturale. Per quanto riguarda il parco archeologico di Santa Maria di Merino, le visite guidate, esclusivamente su prenotazione, saranno possibili dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00. La visita si sviluppa all’interno del sito archeologico conosciuto come “Necropoli della Salata”, un complesso di catacombe paleocristiane unico nel suo genere. L’ingresso agli ipogei della necropoli immerge il visitatore nel passato e fa scoprire importanti aspetti dell’antica ritualistica garganica. Il grottone dei Saraceni, rappresenta il cuore dell’intero impianto catacombale, il nucleo più antico, l’area sacra, all’interno di tre cavità naturali molto anguste e profonde, dalle quali sgorga l’acqua sorgiva. Le maestose pareti ospitano un numero impressionante di loculi sia verticali che ad arcosolio, mentre le aree antistanti il luogo sacro sono disseminati di sarcofagi in muratura.
Per ciò che riguarda, invece, il museo archeologico, ospitato nell’antico e restaurato compendio monastico della Madonna degli Angeli, sul porto, l’ingresso è fissato dal lunedì al venerdì, dalle ore 18.00 alle ore 22.00 e, tutti i giorni, su prenotazione. Nel museo è possibile ammirare, tra gli altri, gli interessanti e preziosi reperti venuti alla luce poco più di dieci anni orsono dalla tomba ellenistica scoperta, per caso, nei giardini del palazzo municipale che hanno consentito il completo recupero di corredi funenari di oltre quindici inumati. Un vero e proprio tesoro, messo a disposizione di tutti e in grado di arricchire culturalmente le vacanze a Vieste.
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