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VIESTE – “Il giudice e Mussolini” di Raffaele Vescera, domenica la presentazione all’Adriatico

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Organizzato dall’Associazione culturale “Gargano Events”, presieduta da Mauro Scarano, domenica Vieste vivrà un bel momento culturale. Si tratta della presentazione del libro “Il giudice e Mussolini”, ultima fatica del collega Raffaele Vescera, giornalista e scrittore originario di Vieste. Appassionato studioso del Meridione d’Italia, ha pubblicato, oltre a numerosi racconti, diversi romanzi storici, tra cui ricordiamo Inganni (1992), Cacciabriganti (1994), La mala vita di Nicola Morra (2003) e Il barone contro (2014).
La presentazione avrà luogo, alle ore 10:30, nel cine-teatro “Adriatico”.

Il romanzo riguarda il magistrato Mauro Del Giudice, che istruì il processo Matteotti, facendo tremare il regime fascista. Una narrazione documentata sull’evento che sancì in Italia la nascita della dittatura. Tanta l’attinenza con Vieste, poichè il magistrato (originario di Rodi Garganico), una volta in pensione, si ritirò a vita privata a Vieste.

“Quell’uomo aveva fatto tremare i palazzi del potere… Contro di lui s’erano mossi capi di Stato e di governo, re e dittatori, ministri e spioni, feroci energumeni e donnine assoldate, nemici palesi e amici fraudolenti, ma minacce di morte e appetibili lusinghe non erano bastate a frenare la sua corsa verso la verità.”
Allo scoccare della seconda guerra mondiale, il vecchio Mauro del Giudice vive a Vieste. La sua è una routine da pensionato: qualche passeggiata, i libri, pochi amici, la figlia adottiva Franca e sua madre Vincenza, il mare chiaro del Gargano.
E, sottotraccia, l’attività sovversiva contro il fascismo. Ma non è sempre stato così, e il passato continua a tormentarlo. Tornando indietro al delitto Matteotti, da cui prende avvio il Ventennio, lo ritroviamo presidente scomodo della Sezione della Corte d’Appello di Roma a cui fanno capo le indagini. Il processo non è di quelli facili, esecutori e mandanti nascondono la verità sotto le camicie nere ancora nuove. Tra false piste, minacce e lusinghe, collusioni e intimidazioni, Del Giudice, uomo riservato e magistrato integerrimo, oltre che umanista e appassionato meridionalista, si trova a dover sbrogliare una matassa sempre più intricata.

E scopre che le ragioni della soppressione dell’onorevole socialista, oltre che nella sua denuncia al nascente regime, sono da cercare in quella dimensione oscura dove, oggi come sempre, i giochi segreti della politica si intrecciano a quelli dell’economia, e il potere, trasversale a ogni ideologia, a ogni confine, a ogni tempo, si fa semplicemente tradimento e impunita violenza.

(fonte: Gli Scomunicati – Quotidiano indipendente online)

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