Foggia – Il procuratore nazionale antimafia presenta il Ros dei carabinieri in attività in Capitanata
Una batteria di uomini per contrastare le batterie criminali presenti sul territorio. Un gruppo di investigatori dotati di grande orgoglio, senso di appartenenza e grande motivazione, che fungerà da moltiplicatore di potenza nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata. Stiamo parlando del Nucleo Anticrimine del Ros, il Raggruppamento Operativo Speciale dei carabinieri, che da fine mese sarà operativo a Foggia.A presentarlo ufficialmente alla città, è stato il generale Giuseppe Governale, comandante del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, che subito precisa: “Il Ros non rappresenta una panacea, ma un valore aggiunto importante che si somma al dispositivo operativo già esistente. Conosciamo bene questo territorio, in cui sono presenti fenomeni criminali gravi da oltre trent’anni; conosciamo le difficoltà di questa terra che ha avuto il suo Libero Grassi (il riferimento è al costruttore Giovanni Panunzio, assassinato nel 1992 perché si ribellò alla mafia e al pagamento del ‘pizzo’, ndr) ma presenta ancora un rilevante indice di omertà e gravi fenomeni estorsivi. Ma alle batterie criminali contrapponiamo una batteria di uomini dotati di grande senso di appartenenza, intelligenza e motivazione (proprio come le organizzazioni criminali) che porterà una filosofia operativa nuova, ovvero leggere e interpretare i fenomeni criminali per imporre la nostra attività, senza aspettare che le cose accadano. I risultati arriveranno. La gente ha bisogno di segnali concreti”.
E così è stato. Dodici mesi o poco più (la proposta risale al febbraio dello scorso anno, a Bari, in una conferenza alla presenza dell’allora Ministro dell’Interno) per mettere in piedi ed istituire il Nucleo del Ros a Foggia. “Questa provincia è funestata dalla criminalità, ma la prima forma di legalità è non far mai mancare sostegno e risorse al lavoro delle forze di polizia”, spiega il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti. “Per questo oggi è un giorno da ricordare”. Insieme a lui, il prefetto di Foggia Maria Tirone, i vertici delle Procure di Foggia e di Bari, ed il comandante della Legione Carabinieri Puglia, il generale Giovanni Cataldo. Il nucleo, da sempre reparto di eccellenza dell’Arma, con gli investigatori più esperti e qualificati, conterà 15 uomini, “un dato che può sembrare minimo – puntualizza il generale Governale – ma che equivale a due stazioni territoriali medie”. I trasferimenti sono stati tutti resi esecutivi al 27 aprile e il nucleo anticrimine è pronto al battesimo del fuoco. Tra le sue “specialità”, il contrasto alla criminalità organizzata, ai traffici di droga, sequestri di persona e terrorismo, nelle sue varie forme.
Tra le realtà che saranno maggiormente attenzionate dal neonato nucleo di lavoro che dipenderà direttamente dalla Procura Distrettuale, sicuramente vi è quella garganica in generale, e viestana in particolare. “A Vieste vi è una situazione incandescente – chiosa il Procuratore di Bari, Giuseppe Volpe – nonostante la massiccia presenza dell’associazione antiracket locale, che ringrazio sempre per il coraggio e l’impegno dimostrato nel denunciare il pizzo e la mafia. La speranza però è che, in sede di processo, non venga fatta cadere l’aggravante mafiosa” continua, facendo riferimento al processo “Medioevo” che vedeva alla sbarra la mafia garganica. “E’ stato un grave errore dei giudici non riconoscerne tale aggravante, ma confidiamo nell’appello”.
Ancora, all’attenzione degli investigatori saranno i traffici di droga sull’asse Albania-Italia, con sbarchi di marijuana proprio sul Gargano, nella bellissima Baia San Felice. “Sarà presto operativo una attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla DDA di Bari, in collaborazione le forze di polizia albanesi in grado di intercettare i carichi di stupefacenti in partenza per la Puglia dalle coste balcaniche”.