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Domenica terzo appuntamento a Vieste con “Musica civica” – Ospite, Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica di Catanzaro

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musica civicaConversazione
“PADRINI E PADRONI. COME LA ‘NDRAGHETA E’ DIVENTATA CLASSE DIRIGENTE”
con Nicola Gratteri

Concerto
ALLEGRO MA NON TROPPO
con Massimiliano Génot

PROGRAMMA
Frédéric Chopin, Grande Valse brillante op. 18
Giuseppe d’Angelo, Lauda
Ludwig van Beethoven, Sonata op. 57 “Appassionata”
Allegro assai-Andante con moto- Allegro ma non troppo
Franz Liszt , Parafrasi da Rigoletto
Frédéric Chopin, Polacca op. 53 in la bemolle “Eroica” 
Note d’ascolto:
Corruzione, infiltrazione criminale, legami con i poteri forti. Sono questi gli “ingredienti” principali di una strategia di reciproca legittimazione che ha portato la ‘ndrangheta ad insediarsi come classe dirigente.
Una storia che ha inizio “ufficialmente” nel 1869, quando le elezioni amministrative di Reggio Calabria furono annullate per inequivocabili collusioni con la criminalità organizzata.
È un coraggioso racconto di denuncia quello dell’ultimo lavoro editoriale scritto a quattro mani da Antonio Nicaso, docente universitario e uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta al mondo, e Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, nonché uno dei magistrati più esposti nella lotta alla ‘ndrangheta.
“Lo scambio di favori fra criminalità e certa parte della politica è continuo e costante”, scrivono gli autori, “il ricatto reciproco un peso enorme sulla cosa pubblica, con ripercussioni su tutti i settori, dalle opere pubbliche alla sanità, dal gioco di Stato allo sport”.
Dal terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908 al terremoto de L’Aquila nel 2009; l’infiltrazione della ‘ndrangheta nei lavori per la realizzazione del villaggio olimpico di Torino nel 2006 e nei lavori di costruzione della Tav nella tratta Torino-Chivasso. Una serie di episodi che segnano la storia della nostra penisola, nella quale ricorrenti disastri ambientali, degrado di opere e servizi pubblici sembrano non scalfire più l’opinione pubblica.
“In Italia l’incompiutezza è diventata risorsa, strategia di arricchimento per cricche e clan, mangime senza scadenza per padrini e padroni”.
Il concerto abbinato alla conversazione con Nicola Gratteri vede in scena uno dei pianisti più interessanti del panorama pianistico nazionale, Massimiliano Génot.
Il concerto “Allegro ma non troppo” propone un itinerario musicale eterogeneo e prende il titolo dall’indicazione espressiva che sintetizza meglio le scelte di questo programma oscillante tra il desiderio di ottimismo, la volontà di celebrare momenti di gaudio e la constatazione della durezza della realtà, dei suoi volti oscuri e talvolta tragici. Beethoven, maestro della dialettica musicale, costituisce il baricentro del programma, per la sua capacità di individuare dal caos e dal mistero una sorgente di senso, un filo che possa organizzare l’esistenza rendendola degna di essere vissuta.
Ad incorniciare la grande pagina beethoveniana, alcuni noti brani di Chopin, il virtuosismo brillante di Liszt e un pezzo contemporaneo, la Lauda del compositore d’Angelo, nato nel 1971.
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Cineteatro Adriatico
Inizio Spettacolo ore 11.00
INGRESSO LIBERO

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