Estate 2025, primi dati ufficiali: Vieste traina il turismo pugliese
La provincia di Foggia chiude i primi otto mesi del 2025 con una crescita positiva, ma più contenuta rispetto al resto della Puglia. Lo rivela il nuovo Osservatorio Turistico Regionale, che analizza in dettaglio i flussi, la provenienza dei visitatori e le performance economiche di ogni territorio.
Da gennaio ad agosto 2025 Foggia ha registrato un +6,4% di arrivi e un +4,3% di presenze, contro l’11,8% e il 10,1% della media regionale.
Gli arrivi complessivi superano quota 1,26 milioni, mentre le presenze raggiungono oltre 6 milioni. La crescita è costante ma moderata, frenata da un rallentamento nei mesi estivi: luglio e agosto segnano rispettivamente +1,9% e +2,0%, mentre la primavera resta il periodo più dinamico (+22,8% a maggio).
Secondo i dati dell’Osservatorio, le cinque principali destinazioni della provincia restano Vieste, San Giovanni Rotondo, Peschici, Rodi Garganico e Foggia città. Vieste continua a essere la capitale turistica del Gargano, con 318.363 arrivi e 1.906.818 presenze, in lieve aumento (+2,6% di presenze e +3,2% di arrivi). San Giovanni Rotondo, trainato dal turismo religioso, cresce del 16,3% negli arrivi, confermandosi una meta solida e destagionalizzata.
Rodi Garganico e Peschici mostrano invece segnali di saturazione, con incrementi marginali o in calo.
Il mercato estero, pur in espansione, resta ancora limitato rispetto al resto della regione. Le principali nazionalità di provenienza sono Germania (33 mila arrivi), Polonia (25 mila) e Francia (21 mila). L’analisi regionale mostra che Foggia ha il più basso tasso di internazionalizzazione: mentre Bari e Brindisi superano il 50% di arrivi stranieri, il Gargano si ferma attorno al 25%, segno di una forte prevalenza del turismo nazionale.
Nel periodo 2015–2025 gli arrivi e le presenze in Capitanata sono cresciuti costantemente, con un recupero completo dopo la pandemia. Tuttavia, la crescita relativa è inferiore a quella delle altre province pugliesi.
Il trend indica una polarizzazione verso le aree costiere, con le zone interne ancora marginali. Vieste resta il motore principale, ma i comuni dell’entroterra faticano ad attrarre nuovi flussi, confermando la necessità di diversificare l’offerta.
Nel 2025 le tariffe medie nella provincia si attestano a 93 euro a notte, in aumento del 4% rispetto al 2024. Pur restando tra le più basse della regione, il dato segnala un progressivo riallineamento ai livelli medi pugliesi.
Il REVPAR (ricavo per camera disponibile) resta più contenuto rispetto a Bari e Lecce, ma in crescita grazie alla maggiore stabilità primaverile e autunnale.
Le strutture ricettive extra-alberghiere – B&B, case vacanza, affittacamere – rappresentano oggi oltre il 60% delle nuove aperture.
I dati ambientali dell’Osservatorio rivelano una criticità crescente per le aree a maggiore concentrazione turistica. A Vieste, ad esempio, i consumi idrici e la produzione di rifiuti urbani raddoppiano nei mesi estivi, mentre il rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente raggiunge oltre 50 a 1.
Questi indicatori segnalano una pressione insostenibile sul territorio, che rischia di compromettere la qualità dell’esperienza e la vivibilità locale. La sfida per i prossimi anni sarà bilanciare crescita economica e tutela ambientale.