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VIESTE – Favorì la latitanza del marito, 22enne agli arresti domiciliari

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Avrebbe favorito la latitanza del marito, Gianluigi Troiano, il 30enne di Vieste, evaso dagli arresti domiciliari con applicazione del “braccialetto elettronico” – circa un anno e mezzo fa – da Campomarino (CB), dove era sottoposto a tale misura cautelare dal GUP di Bari per reati di criminalità organizzata di matrice mafiosa. Per questo i carabinieri hanno arrestato e posto ai domiciliari la donna, 22enne, la quale – si legge in una nota stampa dei Carabinieri – deve rispondere di favoreggiamento aggravato dall’agevolazione dell’associazione mafiosa. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione del riesame delle misure cautelari del tribunale di Bari dopo il rigetto del ricorso per Cassazione, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bari che ha diretto e coordinato le indagini dei carabinieri.
Gianluigi Troiano evase dagli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico circa un anno e mezzo fa a Campomarino, in provincia di Campobasso. Secondo gli inquirenti sua moglie, in concorso con altre due persone già arrestate lo scorso dicembre, avrebbe offerto appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere al coniuge, aiutandolo a sottrarsi alle ricerche. La donna è stata posta ai domiciliari per consentirle di prendersi cura dei suoi tre figli.

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