Nato, come detto, a Vieste nel maggio del 1930, è stato un dirigente di vertice di Alfa Romeo: entrato in azienda nel 1955 iniziando dalla “gavetta” di impiegato d’ordine era arrivato al culmine della sua “sudata” carriera divenendo direttore del Personale e dell’organizzazione dell’Area Nord, lasciando la società nel 1987.
La passione per il marchio del biscione non lo ha mai abbandonato nemmeno dopo la sua uscita dall’azienda: nel 2014 ha pubblicato “Alfa Romeo, la tela di Penelope” un racconto minuzioso, denso di riflessioni che sintetizzava l’incapacità di valorizzare le nostre grandi industrie.
Nel 2010, in occasione del Centenario della fondazione, assieme all’amministrazione comunale era stato tra i promotori di un volume che ha raccolto le voci della classe dirigente degli anni ruggenti “Alfa Romeo, gli anni di Arese”. (fonte: Prima Milano Ovest)
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