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VIESTE – Torna a vivere il trabucco del porto nel ricordo di Enzo Spalatro

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Mentre il sole volgeva al tramonto, quasi al termine di una calda giornata, tipica del mese di giugno, caratterizzata dall’amico maestrale, tornava a nascere a Vieste, maestoso ed imponente, il trabucco di punta Santa Croce.

Come raccontano le cronache, questo gigante del mare, conosciuto anche come trabucco del porto, è uno dei più antichi, protagonista indiscusso dell’economia legata alla pesca fino alla metà del ‘900. Abbandonato a se stesso per lungo periodo, del tutto fatiscente per anni, da ieri il trabucco, sapientemente ricostruito dai trabuccolanti di Vieste, è tornato prepotentemente ad essere uno dei simboli culturali della città e, soprattutto, attrattiva turistica di tutto il Gargano. Emozionante davvero, senza retorica alcuna, rivedere, possente e austero nella sua singolare bellezza, tornare a funzionare questa ingegnosa macchina da pesca, che i nostri avi hanno inventato, spinti dalla necessità di poter trovare il modo di trarre maggiore fonte di sostentamento dal mare.

Con il recupero di quello di punta Santa Croce, la costa dei trabucchi di Vieste si arricchisce di un altro autentico gigante di legno che, con i trabucchi di Punta Lunga, Molinella e San Lorenzo, saranno il richiamo irresistibile di un turismo di qualità, con visite guidate e dimostrazioni di pesca. Un ulteriore tassello verso quel turismo culturale, a latere di quello tipicamente balneare, che potrà, nel futuro, fare la differenza per Vieste, regina delle vacanze in Puglia. Anche perché, grazie ai cospicui finanziamenti messi a disposizione della Regione Puglia e dall’Ente Parco nazionale del Gargano, ben presto si darà corso alla ricostruzione di altri trabucchi sparsi sulla costa di Vieste, a cominciare da quello di punta San Francesco, a Nord e a Sud della penisoletta, e della Ripa, altri tre gioielli da recuperare ed incastonare nel prezioso scrigno costituito dalla lunga teoria di “giganti di legno” che costellano la costa da Peschici a Vieste.

La “rinascita” del trabucco di punta San Lorenzo, è stata occasione anche per omaggiare uno storico trabuccolante viestano, scomparso qualche anno fa. Vale a dire il maestro Vincenzo Spalatro, che su quel trabucco ha trascorso gran parte della sua seconda vita, quella, appunto, di trabbuccolante dopo il pensionamento da insegnante. Una targa, in merito, è stata scoperta, dai figli Michele e Gianni, nel corso della cerimonia inaugurale, preceduta dalla benedizione dei legni da parte di don Giuseppe Clemente, svoltasi con sobrietà e partecipazione, alla quale erano presenti il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, con gli assessori alla Cultura, Graziamaria Starace, al Turismo, Rossella Falcone, e allo Sport, Dario Carlino, il presidente del Parco del Gargano, Pasquale Pazienza, la comandante del Circondario Marittimo di Vieste, tenente di vascello, Roberta Zangara, la blogger  Manuela Vitulli, in veste di madrina, il presidente dell’Associazione “La rinascita dei trabucchi storici di Vieste, Matteo Silvestri, a cui va il merito, assieme ai trabuccolanti, in particolare Natale Masella e Giuseppe Langianese, e soci, di aver ridato vita ai “giganti del mare”.

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