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VIESTE – Cappio di bracconieri uccide cane di proprietà

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Immagine di repertorio tratta da Internet
Immagine di repertorio tratta da Internet

La Polizia Locale è intervenuta con il personale veterinario dell’Asl e i volontari dell’Associazione Lega del Cane in un terreno ricadente del perimetro del Parco Nazionale, dove bracconieri senza scrupoli hanno installato trappole illegali per catturare selvaggina.
Queste trappole consistono in cordine in acciaio che con un nodo di tipo scorsoio diventano dei veri e propri cappi, pronti a stringersi attorno all’animale al suo passaggio. Il povero animale che finisce in questa trappola trova una morte lenta e dolorosa, che può avvenire per stretta nel collo, come nell’addome. Se poi la vittima rimane presa per l’arto si può arrivare all’autoamputazione dello stesso.
In uno di questi cappi è rimasto intrappolato un povero cane di proprietà che purtroppo ha trovato la morte.
Il personale del servizio veterinario effettuerà esame autoptico per risalire alle cause della morte.
Ma queste trappole si possono utilizzare? o sono vietate? lo chiediamo al Comandante della Polizia Locale di Vieste
“Queste trappole sono sempre vietate, in quanto trattasi di mezzi non esplicitamente ammessi ai sensi dell’articolo 13 comma 5 della Legge N° 157 del 1992 e non esistono aree dove si possono utilizzare.
Nelle aree protette, come per esempio nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano, è sempre vietato catturare, uccidere, danneggiare o anche soltanto disturbare la fauna selvatica, ai sensi della Legge N° 349/1991 “Legge quadro sulle aree protette”, con riferimento al D.P.R. 05.06.1995 “Istituzione dell’Ente Parco del Gargano”.
Sicuramente concorrono anche la violazione dell’articolo 544 ter del C.P. (Maltrattamento animali) nella sua ipotesi più grave in quanto l’animale ha trovato la morte e la violazione dell’articolo 544 bis del C.P. (Uccisione di animali). Se l’animale ucciso è di proprietà altrui concorre altresì la violazione dell’articolo 638 del C.P.
Tali attività sono illegali e prevedono sanzioni di natura penale, con denuncia alla Procura della Repubblica per i reati sopra meglio spiegati. Inoltre – continua il Comandante della Polizia Locale di Vieste – è vietata anche la semplice detenzione senza utilizzo di qualsiasi mezzo di caccia illecito, come trappole, tagliole, archetti, cappi ecc….
La notizia è stata comunicata immediatamente al Sindaco del Comune di Vieste Avv. Giuseppe Nobiletti.
E’ doveroso ringraziare – conclude il comandante Ciuffreda – il Servizio Veterinario dell’Asl, e i volontari dell’Associazione Lega del Cane che in stretta collaborazione con l’Assessore all’Ambiente Vincenzo Ascoli svolge sul territorio un’importante opera di volontariato a tutela degli animali. Questi episodi tracciano una marcata differenza tra la figura del cacciatore, rispettoso delle leggi e coscienzioso dell’ambiente e della fauna che lo abita e il bracconiere, persona non consona alle leggi e priva di ogni senso civico”.

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