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Scagionato viestano, non era suo il fucile nascosto in una radura

Era stato arrestato la mattina del 17 agosto scorso

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Non c’è prova che fosse stato l’allevatore a nascondere il fucile in una radura all’esterno della masseria di un parente di cui l’imputato si occupava dopo l’omicidio del familiare. E’ stato così assolto dall’accusa di detenzione illegale di un fucile Bartolomeo Pio Notarangelo, trentenne di Vieste, che per questa imputazione fu arrestato in flagranza la mattina del 17 agosto scorso, al termine di un rastrellamento condotto dai carabinieri con l’aiuto dei colleghi dello squadrone «Cacciatori di Calabria». Da un paio di mesi Bartolomeo Pio Notarangelo era stato rimesso in libertà con obbligo di dimora a Vieste e divieto di uscire di casa la sera. Obblighi ora venuti meno dopo l’assoluzione.
La sentenza di assoluzione è stata pronunciata dal gup del Tribunale di Foggia Carmen Corvino al termine del processo celebratosi con rito abbreviato chiesto dalla difesa. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell’allevatore a 3 anni e 6 mesi, mentre l’avvocato difensore, Michele Arena, sollecitava l’assoluzione. Al termine del processo il giudica ha accolto la tesi difensiva che il giovane viestano non sapesse nulla di quell’arma rinvenuta all’esterno della proprietà che gestiva. Per questo motivo l’imputato è stato assolto.

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