Anche a Vieste sorgerà un centro per richiedenti asilo e rifugiati, il Comune aderisce allo Sprar

Il Comune di Vieste ha deciso di aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati SPRAR, con la realizzazione in loco di apposita struttura di accoglienza.
Lo ha fatto approvando in giunta la delibera n. 171 in data di ieri, 28 settembre, in virtù del decreto del Ministero dell’Interno del 10 Agosto 2016, il quale detta le “modalità’ di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario, nonché approvazione delle linee guida per il funzionamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”.
Con la deliberazione approvata ieri, la giunta comunale prende atto che Aderire alla Rete SPRAR comporta alcuni vantaggi obbiettivi quali, ad esempio, “un potere decisionale maggiore dell’Ente Comunale, in quanto ente proponente del progetto SPRAR, rispetto alla gestione dei CAS presenti di competenza della sola Prefettura” e la “possibilità, in qualità di ente proponente, di avere un controllo diretto della gestione economica e sociale del progetto attraverso una convenzione con l’ente attuatore designato, che verrà scelto attraverso una manifestazione d’interesse, secondo norma di legge e che si occuperà della gestione ed erogazione dei servizi di seconda accoglienza”.
Ma cos’è lo SPRAR? E’ l’acronimo di “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati “. Esso è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Le caratteristiche principali del Sistema di protezione sono:
• il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello;
• la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza;
• il decentramento degli interventi di “accoglienza integrata”;
• le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti “enti gestori”, soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi;
• la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale.
Gli enti locali che fanno parte del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e garantiscono interventi di “accoglienza integrata” ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
L’ammissione ai centri di accoglienza del Sistema, fino a esaurimento dei posti complessivamente disponibili, è disposta dal Servizio centrale su segnalazione dei singoli progetti territoriali o di enti terzi (prefetture, questure, associazioni).
Tutti i progetti territoriali del Sistema di protezione, all’interno delle misure di accoglienza integrata, oltre a fornire vitto e alloggio, provvedono alla realizzazione di attività di accompagnamento sociale, finalizzate alla conoscenza del territorio e all’effettivo accesso ai servizi locali, fra i quali l’assistenza socio-sanitaria. Sono inoltre previste attività per facilitare l’apprendimento dell’italiano e l’istruzione degli adulti, l’iscrizione a scuola dei minori in età dell’obbligo scolastico, nonché ulteriori interventi di informazione legale sulla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale e sui diritti e doveri dei beneficiari in relazione al loro status.
Con l’obiettivo di accompagnare ogni singola persona accolta lungo un percorso di (ri)conquista della propria autonomia, i progetti territoriali dello SPRAR completano l’accoglienza integrata con servizi volti all’inserimento socio-economico delle persone. Sono sviluppati, in particolare, percorsi formativi e di riqualificazione professionale per promuovere l’inserimento lavorativo, così come sono approntate misure per l’accesso alla casa.

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